Anche nel 2013 è stato proposto un corso per sensibilizzare e avvicinare persone al mondo del volontariato. Voleva essere un primo momento di informazione per aspiranti volontari e un’occasione di aggiornamento e approfondimento per i “veterani”, la circostanza attesa da molte persone per arricchire la loro umanità e per dare un significato più qualificato alla loro esistenza.
“Volontari? Volentieri!” è stato lo slogan delle quattro serate, che a partire da martedì 7 maggio si sono tenute presso la Sala Conferenze del Centro Servizi Volontariato di Domodossola in Vicolo Facini.
Nel primo incontro del 7 maggio, dopo una breve presentazione del corso da parte della Presidente Ausilia Gheza, è stato proposto il tema: “Essere Volontari oggi”. Doveva essere Relatore il Vescovo di Novara Mons. F. Giulio Brambilla, ma, essendo stato convocato a Roma per l’incontro con Papa Francesco, ha delegato ad intervenire sull’argomento in sua vece Don Pier Davide Guenzi, Responsabile dell’Ufficio della Pastorale della Sanità della Diocesi di Novara.
Nelle prime due foto il Relatore è seduto vicino a Don Enrico, guida spirituale dell'Associazione; La Presidente e’ in piedi a fianco della scrivania.
Martedì 14 maggio si è parlato di “Empatia e competenza: gli strumenti per stare accanto al malato di demenza ed ai suoi familiari” con la Dr.ssa Daniela Morabito, Geriatra dell’ASL VCO. Durante l’esposizione dialogata sono stati forniti ottimi utili elementi ai volontari per approcciare le persone affette da tali problematiche in modo da fornire la risposta migliore ai loro peculiari bisogni , superando le ansie che il loro comportamento frequentemente scatena in chi sta loro vicino.
La Dr.ssa Daniela Morabito è qui ripresa nelle fotografie durante il suo intervento. Ha parlato delle modalità di stare vicino alle demenze, con particolare riguardo per gli affetti da alzheimer.
Il terzo incontro, martedì 21 maggio, è stato condotto dalla dr.ssa Chiara Minati, Psicologa, psicoterapeuta e psiconcologa, intorno al tema “L’approccio del volontario nella struttura ospedaliera.” Il suo intervento si è svolto in due fasi: la prima di carattere espositivo, la seconda esemplificativa, utilizzando la proiezione di stralci di scene estrapolate per l’appunto da film dedicati alla malattia ed alle problematiche di chi si trova a vivere in qualche modo – anche come volontario - a contatto con il malato.
Nell’ultimo incontro, tenutosi martedì 28 maggio, la responsabile dell’associazione, Maria Ausilia Gheza, ha illustrato “L’Avas: vita associativa, struttura, attività”; successivamente alcuni volontari già operanti hanno offerto la loro testimonianza e le loro esperienze più significative vissute agli aspiranti. Volontari, in modo da far capire loro cosa succede “sul campo”.
Numerosi hanno seguito l'invito dell'’Avas ad iscriversi a questo corso per aiutarla a soddisfare i tanti bisogni di cui ogni giorno è testimone nelle strutture dove opera e per offrire a coloro che si trovano nella sofferenza ciò che è loro diritto ricevere, vale a dire, il conforto, la condivisione, la speranza e soprattutto l’amore.
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